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Tempo di abbronzatura, il sole fa bene alle ossa ma ci vuole cautela

il sole fa bene alle ossa

Arriva l’estate, la stagione più adatta per sfruttare i benefici del sole sulle ossa, facendo scorta di vitamina D. L’esposizione al sole, tanto piacevole per alcuni, si può rivelare un vero problema per altri, soprattutto per chi ha la pelle delicata.

Vediamo come ottimizzare le risorse del sole per le ossa, evitando danni alla pelle.

Sole: ricarica di vitamina D per le ossa

Il sole non regala soltanto un bel colorito dorato durante l’estate: i suoi raggi collaborano con il nostro organismo durante tutto l’anno per fortificare le nostre ossa attraverso la produzione di vitamina D.

La vitamina D si trova in pochi alimenti (olio di fegato di merluzzo, salmone, aringhe, tuorlo d’uovo, fegato, latte, verdure a foglia verde) e in scarsa quantità, questo rende difficile riuscire a raggiungerne il fabbisogno necessario solo attraverso la dieta (20%). Per questo la maggiore fonte di produzione di vitamina D per le nostre ossa deriva dall’azione dei raggi solari (80%).

La Società Italiana di Nutrizione Umana indica che il fabbisogno medio giornaliero di vitamina D è di 10 microgrammi.

Sebbene questo dato sia valido per tutte le stagioni della vita di una persona, va considerato che in alcune fasce di età intervengono fattori specifici che rendono più difficile acquisire vitamina D.

Gli specialisti internazionali sottolineano in particolare l’importanza di integrare sin dai primi giorni di vita l’alimentazione del neonato con una supplementazione di vitamina D, dal momento che l’esposizione diretta al sole deve essere evitata fino ai 6 mesi e che il latte materno è scarsamente dotato di vitamina D.

Inoltre, dopo i 65 anni i livelli di vitamina D nell’organismo si abbassano fisiologicamente, sarà quindi il caso di avere maggiori attenzioni verso l’esposizione al sole per salvaguardare la salute delle ossa, che vanno incontro al rischio fragilità, osteopenia e osteoporosi.

Nei primi 6 mesi e dopo i 65 anni può essere utile ricorrere a una supplementazione di vitamina D

Quando e quanto esporsi al sole per avere ossa forti e pelle dorata

Quasi il 90% della vitamina D è frutto dell’esposizione al sole. Studi scientifici hanno dimostrato che esporre viso, braccia e gambe al sole per 15-30 minuti tra le 10:00 e le 15:00, per 2 volte a settimana, è sufficiente affinché la pelle sintetizzi un’adeguata quantità di vitamina D.

Se la scienza è stata, almeno orientativamente, in grado di individuare i tempi di esposizione al sole necessari per l’immagazzinamento della vitamina D, è invece impossibile definire in modo generalizzato i tempi in cui la pelle di ognuno di noi può raggiunge un colorito dorato.

Questo accade perché l’abbronzatura si sviluppa sulla base di diversi fattori: fototipo, stile di vita, abitudini di esposizione, età, condizioni temporanee della pelle e dell’organismo e condizioni climatiche.

Gli specialisti consigliano di cominciare con un’esposizione di 15 minuti, con protezione alta, e aumentare gradualmente i tempi, evitando le ore tra le 12:00 e le 15:00, nelle quali i raggi del sole picchiano in maniera perpendicolare e più aggressiva per la pelle.

Una classificazione generale dei fototipi in base alle loro caratteristiche fisiche può aiutarci a prevenire spiacevoli scottature e irritazioni preparandoci con l’adeguata protezione solare:

  • fototipo 1 con carnagione pallida, spesso con lentiggini, occhi azzurri e capelli rossi: protezione solare totale;
  • fototipo 2 con pelle chiara, occhi chiari e capelli biondi: protezione alta;
  • fototipo 3 con pelle chiara, occhi e capelli castani: fotoprotezione medio-alta;
  • fototipo 4 con pelle olivastra, occhi e capelli scuri: protezione media;
  • fototipo 5 con pelle olivastra, occhi scuri e capelli neri: protezione bassa;
  • fototipo 6 con pelle bruna, occhi e capelli neri: protezione bassa.

Esporsi al sole in modo costante è necessario per evitare che le nostre ossa diventino fragili e soggette a fratture, tuttavia dobbiamo sempre ricordare che vuol dire anche esporsi all’effetto dannoso dei raggi UV, perciò bisogna cautelarsi.

Bandita l’ossessione della tintarella selvaggia, dunque, riscoprite il valore più salutare del sole e, con qualche attenzione, godrete solo dei suoi effetti positivi.

 


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