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Osteoporosi giovanile: i segnali da non trascurare

osteoporosi giovanile

L’osteoporosi è generalmente associata alla vecchiaia, perché richiama l’idea di un deperimento delle ossa. Quello che molti non sanno è che esiste una forma di osteoporosi giovanile che può colpire ben prima.

La classificazione dell’osteoporosi giovanile

L’osteoporosi è una malattia delle ossa contraddistinta da una diminuzione della densità ossea. L’osso tende a diventare poroso con conseguente perdita di forza e resistenza.

Nel caso dell’osteoporosi giovanile, proprio durante la fase di consolidamento dell’osso, che avviene nei primi vent’anni di vita della persona, avremo una massa ossea a basso indice, dovuta ad una mancata compattazione dei cosiddetti osteoni (cilindri di tessuto osseo).

I segnali da non sottovalutare

L’osteoporosi giovanile può essere primitiva, più rara e dipendente dal corredo biologico della persona, e secondaria, conseguenza di altre patologie che portano al calo di densità ossea.

Quando si presentano fratture ricorrenti, dolori muscolo-scheletrici cronici, anomalie nello sviluppo della curvatura ossea e della postura in età pediatrica o puberale è il caso di sospettare una forma di osteoporosi giovanile.

L’osteoporosi giovanile primitiva è dovuta a un’alterazione genetica che provoca un difetto scheletrico intrinseco e può essere di tue tipi: osteogenesi imperfetta e osteoporosi idiopatica giovanile.

L’osteogenesi imperfetta è caratterizzata da fragilità e deformazione osseo-scheletrica, ridotta massa ossea e fratture ricorrenti causata da una patologia ereditaria del collagene.

L’osteoporosi idiopatica giovanile si manifesta, invece, in bambini del tutto sani negli anni immediatamente precedenti la pubertà. Campanellino d’allarme in questo caso sono difficoltà di deambulazione, perdita di peso, dolori al rachide, al bacino, alle ginocchia e ai piedi. Frequenti sono anche le fratture vertebrali e alle ossa lunghe.

Fortunatamente l’osteoporosi giovanile idiopatica è reversibile; con una diagnosi precoce e le terapie necessarie si riprende del tutto la formazione ossea ottimale.

L'osteoporosi giovanile è una malattia silenziosa che può colpire bambini e adolescenti.

Come prevenire l’osteoporosi giovanile

La strategia di combattimento contro questa malattia silente è pressoché uguale sia nei casi dell’osteoporosi giovanile primitiva che in quella secondaria.

Il primo accorgimento è curare l’alimentazione: è necessario sopperire alle carenze alimentari attraverso un piano nutrizionale controllato e ben bilanciato, ricco di calcio, proteine e vitamina D, completandolo con degli integratori alimentari, laddove necessario.

Fondamentale per il reintegro di vitamina D è l’esposizione al sole. Studi scientifici hanno dimostrato che l’esposizione al sole per 15-30 minuti nella fascia oraria tra le 10:00 e le 15:00 con una frequenza di due volte a settimana è sufficiente per una adeguata sintesi della vitamina D.

Necessario è anche svolgere una regolare attività fisica. Invece nei casi più gravi, quelli con frequenti fratture, è obbligatoria una terapia farmacologica specifica. I farmaci attualmente più utilizzati sono i bisfosfonati. Farmaci che in principio venivano usati esclusivamente per il trattamento delle osteogenesi imperfette ma che attualmente trovano impiego anche nei casi di osteoporosi idiopatica giovanile e nelle forme di osteoporosi giovanile secondaria.

Prestare attenzione ai bisbigli del nostro corpo sin da piccoli è molto importante e, visto che questa particolare forma di osteoporosi giovanile si verifica in bambini e adolescenti, è fondamentale che i genitori pongano la giusta attenzione ai possibili segnali, rivolgendosi agli specialisti per monitorare la situazione ed evitare rischi maggiori.

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